I luoghi della difesa
Il crollo del muro di Berlino ha rappresentato la fine di un’epoca di contrapposizione politica, economica e sociale tra due blocchi: il mondo occidentale a ovest ed il mondo comunista ad est. Lo stato di pace che ha regnato dal dopoguerra ad oggi è stato mantenuto dalla condizione di equilibrio instabile della guerra fredda, che contrapponeva gli USA e l’URSS. I Paesi membri della NATO ed in particolare quelli collocati lungo il confine tra i due blocchi hanno giocato un ruolo fondamentale nella sorveglianza della frontiera e l’Italia, confinante con i Paesi dell’Est, è stata uno di questi. Non a caso un grande numero di caserme e strutture militari era collocato nel Triveneto. Moltissimi giovani provenienti da ogni parte d’Italia hanno svolto il servizio militare nelle caserme del Trentino Alto Adige, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
La leva obbligatoria ha costituito un momento fondamentale nella formazione dei giovani di varie generazioni, un periodo di scambio sociale oltre che di addestramento militare, ma ha anche rappresentato la creazione di specifiche economie locali basate sulla presenza di strutture militari collocate in comuni spesso di piccole dimensioni. Varie attività commerciali e interi paesi vivevano della presenza dei militari.
La fine della guerra fredda da una parte ed il termine della leva obbligatoria dall’altra hanno repentinamente posto fine alla necessità di molte strutture militari lungo il confine con l’Europa dell’Est. La fine del servizio militare obbligatorio ha visto ridursi il numero delle reclute, non bilanciate in eguale misura dai militari di professione. Anche gli stanziamenti finanziari destinati alla difesa sono stati negli ultimi anni via via ridotti. Tutti questi fattori congiuntamente hanno portato ad un surplus di caserme e luoghi dedicati alla difesa, che sono stati chiusi, ceduti o venduti.
Il venir meno della necessità di molte strutture militari ha condotto a un ripensamento delle loro funzioni e alla ridefinizione della loro natura. Così, luoghi prima sottratti alla vista e all’ingresso diventeranno parchi pubblici, ospedali o altre strutture pubbliche.
La dismissione di un alto numero di caserme ha modificato la geografia dei luoghi, così come l’aveva modificato il loro insediamento, per la maggior parte dei casi nel secondo dopoguerra. Paesi frequentati da militari, famiglie, amici e parenti che facevano visita nei momenti importanti, feste e cerimonie, si sono trovati improvvisamente vuoti e l’economia di quegli stessi luoghi ne è stata segnata.
Il progetto fotografico, attraverso la rappresentazione dei luoghi non più impiegati secondo le funzioni per cui erano stati realizzati, chiusi, abbandonati, in fase di ristrutturazione o riconversione o di prossima demolizione, indagare sulle modificazioni del territorio e della società che si presentano alla fine di un’epoca.
2007
Infrastrutture documentate:
Base NATO a Chiarano – Base NATO a Orsago – Caserma Bernardini a Cavazzo Carnico – Caserma Cavarzerani a Udine – Caserma Dardi a Villa Opicina – Caserma De Gasperi a Vacile – Caserma Druso a Silandro – Caserma Fantuzzi a Belluno – Caserma Maset a Codognè – Caserma Montezemolo a Palmanova – Caserma Pepe al Lido di Venezia – Caserma Piave a Belluno – Caserma Salsa a Treviso – Caserma Tombolan Fava a San Donà di Piave – Caserma Tonale a Eraclea – Caserma XXII Marzo 1848 ad Agordo – Caserma Zanusso a Oderzo – Centro comunicazioni a Portogruaro – Deposito carburanti e magazzino del Genio a Maserada – Deposito a Portovecchio – Forte Mezzacapo a Zelarino – Fortificazione Borgo Bidischini a Gradisca d’Isonzo – Fortificazione Castelmonte a Castelmonte – Fortificazione Fornalis a Cividale del Friuli – Fortificazione Laipacco a Pradamano – Fortificazione Mezzomonte a Castelmonte – Fortificazione Molino del Vicario a Udine – Fortificazione Percoto Sud a Percoto – Fortificazione Sablici a Monfalcone – Infrastruttura ad Alvisopoli – Opera Fontanina Col di Mena a Cavazzo Carnico – Opera 6 Col di Mena a Cavazzo Carnico – Poligono di tiro a Bibione – Sito n° 3 a San Stino di Livenza